lunedì 13 settembre 2010

A Mattia......e a Luca!

Ieri è stato un giorno triste. Mattia non sono mai riuscito a legare particolarmente con te, anzi forse sotto sotto c'era un pò di antipataia o invidia reciproca. Fatto sta che ho appreso la notizia del tuo incidente. Non ti conosco molto, ma ho un ricordo nitido della tua vitalità.
Oggi sei in ospedale a lottare per sopravvivere, anche se le speranze sono minime e con prospettive di sopravvivenza vegetativa. Può sembrare ipocrita, ma spero tanto in un miracolo che ti riporti uguale a prima.
Forse è la prima volta che assisto così da vicino ad un dramma del genere. Ti parlavo, si scherzava, ma non ti conoscevo ed oggi non so nemmeno se riuscirò a vederti mai più.
La vita è così stronza. E' impossibile spiegare e giustificare una cosa del genere, l'eliminazione materiale di una persona, non riesco a credere che forse non esisterai più. Mi sembra impossibile non poterti più incrociare in un locale, non sentire più Dario, Andrea, Mauro, parlare di te.
Non riesco a crederci, non riesco a spiegarmi il perchè. E' una violenza assistere passivi a certi drammi, al saluto di un uomo di soli 35 anni, che è stato stroncato improvvisamente.
Chissà adesso cosa provi e cosa pensi. Chissà in quel momento cosa è successo. Chissà quali sono state le tue ultime parole e quali sarebbero stati i tuoi programmi per domani.
Mi dispiace tanto Mattia, spero che un miracolo ti restituisca a noi, solare e vivace come prima. Che Dio ti permetta di non soffrire.
Anche tu Luca.....sempre ieri e sempre sulle 2 ruote. Il ns. è un saluto definitivo. Non ci siamo mai conosciuti bene, giocavamo a calcio assieme, poche ore al mese. Oggi non ci 6. Il dramma di Mattia mi ha già assorbito tanto......mi dispiace Luca, tanto per te, tanto per la tua famiglia.
Spero che Dio abbia cura di Voi.

martedì 17 agosto 2010

Beta HCG 13 Agosto 2010

Di già? Preoccupazioni e ansie anticipano la gioia.
Onestamente non ti aspettavo così presto, eri in agenda, ma già qualcuno è arrivato da poco prima di te. Contavo di incontrarti tra qualche anno, di poter riequilibrare la mia vita, anzi la nostra, di poter affrontare spensierati e meno frenetici i prossimi almeno 2 anni.
Tu invece hai deciso di partire intanto, quindi tra alcuni mesi se non ci saranno ulteriori sorprese, dovremmo avere l'onore reciproco di conoscerci.
Sono già venuto a conoscenza con altri tuoi simili, persino io ci sono passato ed è qualcosa di meraviglioso. L'ultima volta siamo stati noi a cercarla, sta volta sei tu che ci vieni a trovare.
Forse ingenuamente potevamo prevederlo, ma i trascorsi non lasciavano sperare.
Mi cago in mano stavolta.....
Tua sorella è piccola, temo di trascurarla quando arriverai tu, visto che il tempo è sempre troppo poco. Mi sono impegnato finanziariamente per i prossimi anni e mi spaventa non poco dover provvedere ad un nuovo/a membro, ma in qualche maniera faremo. Mi intimorisce sacrificare ancora per 2 anni prima di poter andare al cinema o fare almeno un piccolo week end. E' egoistico lo so, ma è tipico della mia generazione e non nascondo che comunque negli ultimi 3 anni ho comunque dovuto tirare la cinghia.
Eppure arrivi tu. Ci sarà un significato. Magari sarai la forza aggiuntiva in grado di liberarmi dal mio rapimento professionale.
Ti confesso una cosa. Un padre apprende la notizia della gravidanza senza sentire dentro se ciò che solo una madre può provare. Le prime sensazioni nascono dalla sola parte razionale e talvolta la paura mi porta a meditare ipotesi drastiche. Ma sono passate solo poche ore, mi cago in mano come prima, ma continuo a pregare il Signore che ti faccia percorrere sano e salvo/a tutto il tuo viaggio. Anche per un padre è innato il sentimento verso un figlio, per quanto la mia mente si ostini a credere che sia tutto così folle e difficile da affrontare, il mio cuore ti sta già aspettando.
Arriva piccolo angioletto, ti aspettiamo, anche se sei in anticipo faremo del ns. meglio per renderti felice.

lunedì 19 luglio 2010

Piacevole "Malinconia"

Succede quasi ogni domenica sera....Percorro la strada di rientro, immerso nel verde della carreggiata che costeggia la laguna. Sono quasi sempre le 21 e trenta. L'orizzonte è romantico, avvolto d' arancio, opacizzato dall'umidità che si appresta a conquistare la notte, delimitato inferiormente dalle alpi e libero verso il cielo. Accanto c'è sempre il mio piccolo bassotto, buffo e silenzioso.
Mi sento felice, sereno con qualche lacrima salata.
Non riesco spesso ad aprire il mio cuore, ma la "malinconia" di affrontare un'altra frenetica settimana, anestettizzato dalle urgenze, mi permette di assaporare ciò che per cinque o sei giorni dimenticherò.
Amo il mio lavoro, mi diverte e mi incentiva. Detesto il mio lavoro, mi assorbe e mi distrae dalla vita.
Chissà se esite un compromesso. Chissà se potrò godere di più della vita e delle sue emozioni più primitive, senza dover cercare gloria nell'autorealizzazione.
Aspettando questa grazia, godo di questa piacevole "malinconia"......

martedì 13 luglio 2010

Convalido l'iscrizione di questo blog al servizio Paperblog sotto lo pseudonimo eleuname

lunedì 12 luglio 2010

Confusione.......

Ci sono dei giorni, o forse dei momenti in cui mi sembra di perdere il filo. E proprio adesso fatico anche a trovarne il capo per riordinare i pensieri.
Diciamo che credo tutto derivi dalla frenesia ed apprensione con cui vivo le mie esperienze.
Oggi scrivo per aiutarmi, per riordinare le idee, per mettere in pausa.
L'ultima volta ho scritto circa un mese fa, nel frattempo ho costituito una società e mi sono sposato......pare poco!
Sono sempre stato iper-attivo e mi sono ripromesso che almeno per un anno tenterò di non apportare grosse novità alla mia vita.
Il matrimonio meriterebbe un post a parte, ma per il poco tempo che riesco a riservarmi, preferisco fare un unico contenitore di esperienze.
Sai Eleuname qual è il tuo problema? Te lo ha detto bene Aidan, ed intendiamoci, nemmeno lei è immune da errori, ma tu tenti di fare 1000 cose, di tenerne sotto controllo altrettante, con la capacità di farle anche discretamente bene, ma perdi te stesso ed il senso della tua vita, la praticità ti anestetizza a dispetto dell'emotività. E così oltre a te stesso rischi di perdere molte cose che forse non ritorneranno mai più.
E credo inoltre che tale comportamento non sia ingiustificato, bensì derivi dalla tua necessità di dimostrare prima a te stesso e poi agli altri quanto vali, sconfiggere la tua insicurezza. Eppure mi sembra che tu ti sia più di qualche volta reso conto di quanto la totalità della vita non dipenda da te, ma quanto essa sia pilotata dalla fortuna, dal destino o dal Cielo.
Calmati, rallenta, fermati e goditi tua figlia, lei non la puoi perdere.
Non farti fagocitare dalla società, sarà sempre più veloce di te e soffrirai soltanto, per non saperla domare e per dover sacrificare ciò che veramente è importante per te.
Apprezza la tua famiglia, passa del tempo con loro, in fin dei conti l'hai costituita perche' in essa credevi. Ama le tue donne, i tuoi cani, i parenti e gli amici veri. Non dare sempre tutto per scontato, perchè lo so quanto in alcuni momenti in cui il tuo cuore è aperto, ti manchi tua figlia, il poco tempo trascorso assieme per conoscervi e quanto sia il timore che oggi hai di perderla. Ricordi quando temevi esclusivamente per te stesso? Ed oggi? Quanto timore e quanta ansia di non averla più. Non perdere tempo, stai con lei falla addormentare tra le tue braccia, sorridi con lei, gioca e non perderti mai quel suo "musetto" felice.

martedì 8 giugno 2010

A Francesca Schiavone


ho seguito la finale via radio. E' stato un evento nuovo, originale. Raramente gli italiani seguono con entusiasmo uno sport differente dal calcio, ma quasi tutti siamo rimasti con il fiato sospeso in attesa del trionfo.

Leggendo il quotidiano il mattino seguente ho provato una strana adrenalina e una parziale commozione.

Dal nulla, quasi sconosciuta, Francesca ha ottenuto il titolo del Rolland Garros. Mi ha stupito la sua umiltà, la sua caparbietà e la sua forza d'animo.

E' stata un esempio, uno spunto a dimostrazione che la forza di volontà può generare successi.

Il suo indubbio talento l'ha condotta in finale, ma la sua forza di volontà e la sua maturità psicologica le hanno concesso di credere oltre le proprie forze.

In un momento delicato economico e politico come quello che il ns. Paese attraversa, un esempio come quello della "Schiavo" ci dà la forza di credere oltre alle difficoltà.

giovedì 1 aprile 2010

Vorrei parlare con te......

.......per avvicinarmi di più, per raccontarti tante cose, per insegnartene altrettante, per sentirmi ancor di più tuo padre, per rendermi conto di quello che è il mio ruolo, ma soprattutto per evitare che il ns. rapporto sia privo della complicità che mi manca con il mio di padre. Spesso mi rammarico che con lui sia solo un rapporto di ruoli, assente di goliardia e dialogo tra uomini.

Nonostante ciò, oggi siamo io e te. Sapessi come è difficile, guardarti, sapere che senti la mia voce, ma sentirsi impotenti per non saper comunicare con te. La tua mamma riesce ad avere un rapporto simbiotico, a farti sorridere ed ad ascoltarti come io probabilmente non riesco a sentire. So però, che arriverà il giorno in cui crescerai e probabilmente la ns. comunicazione diverrà più semplice, più terrena e spero di saperti ascoltare e di comunicare non solo come un padre, ma anche come un uomo.

Perdonami se ancora oggi non riesco a sentirti così vicina, se talvolta sono distratto, ma credimi che ti voglio un bene immenso e che sei talmente importante che mi spaventa la tua esistenza. Piccola spero che la vita ti dia tanta felicità, che Dio ti protegga sempre e che tu sappia mantenere quel sorriso che ogni tanto mi regali.

mercoledì 31 marzo 2010

Regionali 2010

Forse è la prima volta che spontaneamente mi astengo dal voto. In passato sarà anche capitato che qualche impegno mi abbia costretto a disertare le urne, ma stavolta è stato per scelta.
Ho sempre sentito il dovere di cittadino ed ho quindi creduto nella necessità di esercitare le proprie preferenze.
Oggi non credo più nel mio voto. Ho maturato la squallida convinzione che oramai la situazione politica italiana sia degenerata a tal punto da non offrire nessun alternativa degna del mio favore.
Se votare significa costringermi a prediligere il meno peggio, allora rinuncio ad interessarmene.
Non sono culturalmente preparato per affrontare argomenti politici e nemmeno forse per identificarmi in una corrente politica. E' certo però, che l'astensionismo di queste ultime regionali ha subito un ulteriore calo di circa il 6%, ed è un dato significativo della disillusione di una parte degli italiani.
Mi sdegna comunque seguire alcune tribune politiche in cui i ns. governanti sfoggiano le proprie ragioni, piuttosto a destra che a sinistra, senza mai soffermarsi sulla scarsa affluenza alle urne. Purtroppo gli interessi personali che la politica genera, sono talmente prelibati da distrarne dal vero significato.
E poi a noi italiani così ci va anche bene; perchè tutti noi, maliziosamente o meno cerchiamo dei sotterfugi per trarre dei benefici e questo è il ns. vero limite. La corruzzione, l'immoralità e la disonestà fanno ormai parte della cultura nazionale.

lunedì 29 marzo 2010

I-Mac! New experience

Per la prima volta pubblico un post dal mio nuovo Apple.
Per anni ho denigrato le creature di Steve Jobs, rimanendo sempre legato al mondo di Bill Gates.
Devo ricredermi o meglio concedere alla Macintosch il suo degno risultato.
Su gentile contributo del mio amico Ocnarf, ho ereditato il suo Apple.
Per lungo tempo quest'ultimo ha contribuito a sviluppare la sua creatività. ma oggi che avrebbe dovuto riposare in una cantina è stato da me adottato.
Povero I-Mac...... dalla genialità di un'artista, alla effimera necessità di guardare film e foto in alta risoluzione, secondo i voleri del tuo nuovo addestratore. Per non parlare di quando ti costringo a proiettare qualche serie tv, in streaming, di scarsissimo contenuto, tipo RIS.
Pazienta mio caro, ma spero di poterti garantire un futuro migliore della soffitta che ti era destinata. Io ti stimo molto, spero che insieme cresceremo.

lunedì 1 marzo 2010

Furti legalizzati

Quando un povero cittadino si reca in ospedale, raramente ci giunge per un lieto motivo.
Così stamane, dovendo visitare il pronto soccorso, mi sono concesso il lusso di parcheggiare all'interno (scelta obbligata dal momento che l'ospedale non offre parcheggi gratuiti a meno di 500 metri di distanza).
4 ore di sosta alla modica cifra di € 12,00. Pietoso.....
Stiamo parlando di uno degli ultimi ospedali costruiti del ns. Belpaese, uno dei più grandi d'Europa. Come si può dare un'appalto ad una società che gestisce i parcheggi e che approfitta così meschinamente di tale ruolo.
Mi rincuora soltanto che la mia visita al pronto soccorso non abbia avuto esiti spiacevoli.

martedì 23 febbraio 2010

Incontri Carmelitani.....

Ogni tanto mi reco in Chiesa. Accade da poco, non ho mai avuto un percorso cattolico costante.
Mi rendo però conto che non tutto dipende da me, per quanto mi impegni verso alcuni risultati, una forza superiore veicola la mia esistenza. Mi sono riavvicinato a Dio, spero in lui e ne condivido i valori. Io stesso non so rispondermi sulla Sua vera esistenza o se sia solo un mio desiderio di proteggermi dalle mie paure. Ritengo comunque che la fede non possa essere spiegata, ma soltanto vissuta, ognuno a modo proprio. Chiunque crede in qualcosa, che sia destino, fortuna o fede non cambia, ognuno ripone le incognite della vita verso le proprie "illusioni".
Anche oggi ho visitato la Chiesa ed ho pregato Dio perchè mi proteggesse e perdonasse i miei peccati.
Poco dopo, in libreria, cercavo un libro di Don Mazzi, non tanto per l'autore, bensì per il testo che recitava più o meno così: "Come rovinare un figlio in 10 mosse". Finchè richiedevo alla commessa il testo, un curioso personaggio, che udiva i miei interessi si è avvicinato chiedendomi se frequentassi la Chiesa. Mi ha invitato ad un incontro dell'ordine dei Carmelitani.
Sorvolando sulla descrizione del personaggio dagli umili costumi e dalla sua altrettanto "umile" lucidità, mi ha comunque destato interesse.
Più tardi ho provato a comprendere il significato dell'essere Carmelitani. Non sono riuscito a collocarlo nel mondo Cattolico classico da me conosciuto, ed ho soltanto appreso che si tratta di un'ordine che professa la fede secondo una disciplina più pratica che teorica. Capito comunque nulla, cercherò di approfondire.
Rimango comunque sempre colpito da questi incontri fortuiti......avranno un significato? E' una fatalità che accada giusto in uno di quei rari giorni in cui visito la Chiesa e quindi sono più aperto alla fede? Vorrei essere così mistico da riporre dei significati dietro a certi eventi, ma il mio scetticismo, dovuto ad una visione concreta e materiale della vita mi porta a ricondurli ad un totale fatalismo. Mi piace comunque che certi dubbi si insinuino in me.

mercoledì 3 febbraio 2010

Quali aspettative posso avere?

Ho ormai 30 anni compiuti ed ho imparato a mie spese che spesso la vita non ti corrisponde quanto sacrifichi. Semini, semini, procrastini il raccolto, ma forse è solo un'illusione l'ambizione di poter prima o dopo raccoglierne i frutti.
Ogni giorno mi convinco sempre più che la buona volontà non è sufficiente per produrre risultati. Ognuno può credere in ciò che preferisce, ma il ns. risultato terreno è segnato dalla fortuna, dal destino o da Dio. Davanti a ciò, figli di una società materialista ci sentiamo impotenti nel non riuscire a realizzare le ns. ambizioni.
Sarò arrogante, ma mi sento, insieme ai miei coetanei, il futuro di quest'Italia, il motore trainante, desideroso di crescere, di costruire una famiglia, di saperla mantenere, di assumermi le mie responsabilità, di diventare uomo.
Sono un giovane e piccolo imprenditore, del prospero Nord-Est. Lavoro di media 10 ore al giorno, ho lasciato una posizione da dipendente, con determinate garanzie, credendo nelle mie capacità, nella mia buona volontà, ma oggi fatico a sbarcare il lunario. Lavoro per alcune aziende leader nell'edilizia della mia regione. Da una di queste avanzo circa € 30.000, di cui l'ultima parte scaduta da almeno da 2 mesi. Devo sopperire a questi insoluti inventandomi giorno dopo giorno qualche "magheggio", mentre il titolare di questa società che conta circa 500 dipendenti, va a sciare tutte le domeniche con un paio di sci da € 5.000. Tutti i giorni discuto con un responsabile diverso, che puntualmente mi rimanda ad un collega e nel frattempo non ho assolutamente nessuna aspettativa d'incasso.
Chi tutela la mia buona volontà, chi mi aiuta a risolvere questa situazione? Ma soprattutto chi ancora ripsetta il lavoro delle persone e magari evita di prenderti per il culo tutti i giorni?
Questa è l'Italia che mi accoglie, in cui dovrei creare le basi del mio futuro. Mi fa schifo!
Non posso nemmeno diffamare questa società, perchè rischierei una querela. Ma è giusto tutto ciò? Certe situazioni incontrano per fortuna persone educate, perchè prima o dopo qualcosa dovrà cambiare e se non succederà con la pazienza, qualcuno dovrà risolvere i propri problemi in maniera artigianale.
La crisi è già in tutte le ns. famiglie, ma sicuramente qualcuno ne sa anche approffittare. E più passa il tempo e più la situazione sarà critica, perchè quando la tensione e la paura entrerà nel ns. quotidiano più di qualcuno perderà le staffe.
Io dal mio canto ringrazio Dio, perchè la mia vita privata va a gonfie vele e mi basta rientrare la sera e guardare mia figlia di un mese per ridimensionare questi soprusi.

lunedì 18 gennaio 2010

Brunetta (l'approccio scomposto alle idee fondate)

Calderoli sostiente bene che: "questa volta l'ha fatta fuori dal vaso".
Il ns. ministro per la pubblica amministrazione propone una legge che imponga ai 18enni di abbandonare la protezione famigliare.
Andiamoci piano, il ns. governo non può imporre delle regole alla ns. vita sociale e personale. Può indirizzarci, ma non può divenire legge l'idea di rendere maggiormente responsabili le future generazioni. Purtroppo una simile ipotesi sfiora l'idea di una dittatura. Mi ci vedo le madri nascondere i figli in cantina, per preservarli dal controllo della "polizia famigliare".
Detto ciò, condivido l'idea di massima del ns. ministro. Per quanto la ns. società debba consentire ai giovani di uscire di casa e guadagnarsi una propria autonomia economica, per quanto la ns. politica del lavoro debba fare largo ai giovani evitando il protezionismo dei matusa e per quanto le ns. famiglie debbano ammettere che il ns. bene è quello di lasciarci andare, sono in sintonia con l'idea "bambocciona" di Brunetta.
E' inutile negarlo, buona parte della mia generazione frequenta l'università abbondantemente fuori corso, approfitta del tenore economico che le famiglie d'origine offrono per procrastinare la propria indipendenza. Rendiamoci conto che questo è l'origine di un'Italia che perde la sua identità.

lunedì 11 gennaio 2010

Qualcosa di "diabolico"

Ho nutrito sempre delle aspettative eccessive. Difficilmente perseguibili. Così, fin dall'adolescenza, senza un motivo apparente, forse per un semplice egocentrismo o per la sola necessità di affermare me stesso con virtù materiali. Evidentemente per compensare una personale insicurezza.
Ho ricercato l'agio economico, senza mai scendere a compromessi e senza mai risultare arrampicatore, bensì cercando di veicolare le mie scelte professionali verso una direzione particolarmente remunerativa, sfruttando la mia buona volontà.
Come da copione ahimè, non sono riuscito, fino ad oggi, a raccogliere quanto seminato. Mi sono mantenuto, ma non ho raggiunto un'economia famigliare lussuosa come desideravo, ma nemmeno dignitosa come dovrebbe essere in funzione dei sacrifici professionali.
Spesso vivo male questa situazione. Ho per lungo tempo creduto di poter veicolare la mia vita, di poter scegliere io. Non è così. Riconosco quanto sia effimera questa mia ricerca, ma non riesco a tradurla dalla teoria alla pratica.
La vita è una sorpresa continua e questo mi stimola, vista la mia innata curiosità verso qualsiasi esperienza.
Davanti a me c'è un bottino non da poco. Ghiotto. Semplice. Come l'ho sempre desiderato.
Devo scendere ad un compromesso però.
Il miraggio economico mi ammalia.
La realizzazione della mia più grande aspettativa va di pari passo con la mia più grande paura.
Per questo denaro dovrei scendere a patti con la realtà della "morte".
In fin dei conti sono mediamente già felice così.

venerdì 1 gennaio 2010

Se solo fosse sereno...

L'epilogo è stato strepitoso. Così il 2009. Quando il finale è da sballo tutto il percorso risulta vincente.
Ed ora viene il 2010. Sono infinite le speranze, gli obiettivi ed i sogni di ognuno.
Potrebbe essere felice;
potrebbe essere in salute;
potrebbe essere divertente;
potrebbe essere prosperoso;
potrebbe essere....;
potrebbe.....
Sarà sereno?
Sarà sereno!
Ho spesso ricercato svariati principi ed esperienze, ma credo di aver maturato il desiderio di ricercare la serenità. Probabilmente in questo sostantivo si racchiude la realizzazone di altri valori, ma sono direttamente collegati. Come potrebbe esistere una felicità ed una salute nervosa, un divertimento incostante o una ricerca spasmodica del materiale, senza la serenità?
E' per questo che mi auguro che questo 2010, sia privo di ansie, preoccupazioni e timori, talvolta irrelevanti, e che la serenità mi permetta di affrontare tutte le sfide di questa vita.
Per chiunque....Che sia un 2010 sereno e che ci consenta di ripristinare i veri valori della vita che ci sfumano sotto gli occhi.