martedì 23 febbraio 2010

Incontri Carmelitani.....

Ogni tanto mi reco in Chiesa. Accade da poco, non ho mai avuto un percorso cattolico costante.
Mi rendo però conto che non tutto dipende da me, per quanto mi impegni verso alcuni risultati, una forza superiore veicola la mia esistenza. Mi sono riavvicinato a Dio, spero in lui e ne condivido i valori. Io stesso non so rispondermi sulla Sua vera esistenza o se sia solo un mio desiderio di proteggermi dalle mie paure. Ritengo comunque che la fede non possa essere spiegata, ma soltanto vissuta, ognuno a modo proprio. Chiunque crede in qualcosa, che sia destino, fortuna o fede non cambia, ognuno ripone le incognite della vita verso le proprie "illusioni".
Anche oggi ho visitato la Chiesa ed ho pregato Dio perchè mi proteggesse e perdonasse i miei peccati.
Poco dopo, in libreria, cercavo un libro di Don Mazzi, non tanto per l'autore, bensì per il testo che recitava più o meno così: "Come rovinare un figlio in 10 mosse". Finchè richiedevo alla commessa il testo, un curioso personaggio, che udiva i miei interessi si è avvicinato chiedendomi se frequentassi la Chiesa. Mi ha invitato ad un incontro dell'ordine dei Carmelitani.
Sorvolando sulla descrizione del personaggio dagli umili costumi e dalla sua altrettanto "umile" lucidità, mi ha comunque destato interesse.
Più tardi ho provato a comprendere il significato dell'essere Carmelitani. Non sono riuscito a collocarlo nel mondo Cattolico classico da me conosciuto, ed ho soltanto appreso che si tratta di un'ordine che professa la fede secondo una disciplina più pratica che teorica. Capito comunque nulla, cercherò di approfondire.
Rimango comunque sempre colpito da questi incontri fortuiti......avranno un significato? E' una fatalità che accada giusto in uno di quei rari giorni in cui visito la Chiesa e quindi sono più aperto alla fede? Vorrei essere così mistico da riporre dei significati dietro a certi eventi, ma il mio scetticismo, dovuto ad una visione concreta e materiale della vita mi porta a ricondurli ad un totale fatalismo. Mi piace comunque che certi dubbi si insinuino in me.

mercoledì 3 febbraio 2010

Quali aspettative posso avere?

Ho ormai 30 anni compiuti ed ho imparato a mie spese che spesso la vita non ti corrisponde quanto sacrifichi. Semini, semini, procrastini il raccolto, ma forse è solo un'illusione l'ambizione di poter prima o dopo raccoglierne i frutti.
Ogni giorno mi convinco sempre più che la buona volontà non è sufficiente per produrre risultati. Ognuno può credere in ciò che preferisce, ma il ns. risultato terreno è segnato dalla fortuna, dal destino o da Dio. Davanti a ciò, figli di una società materialista ci sentiamo impotenti nel non riuscire a realizzare le ns. ambizioni.
Sarò arrogante, ma mi sento, insieme ai miei coetanei, il futuro di quest'Italia, il motore trainante, desideroso di crescere, di costruire una famiglia, di saperla mantenere, di assumermi le mie responsabilità, di diventare uomo.
Sono un giovane e piccolo imprenditore, del prospero Nord-Est. Lavoro di media 10 ore al giorno, ho lasciato una posizione da dipendente, con determinate garanzie, credendo nelle mie capacità, nella mia buona volontà, ma oggi fatico a sbarcare il lunario. Lavoro per alcune aziende leader nell'edilizia della mia regione. Da una di queste avanzo circa € 30.000, di cui l'ultima parte scaduta da almeno da 2 mesi. Devo sopperire a questi insoluti inventandomi giorno dopo giorno qualche "magheggio", mentre il titolare di questa società che conta circa 500 dipendenti, va a sciare tutte le domeniche con un paio di sci da € 5.000. Tutti i giorni discuto con un responsabile diverso, che puntualmente mi rimanda ad un collega e nel frattempo non ho assolutamente nessuna aspettativa d'incasso.
Chi tutela la mia buona volontà, chi mi aiuta a risolvere questa situazione? Ma soprattutto chi ancora ripsetta il lavoro delle persone e magari evita di prenderti per il culo tutti i giorni?
Questa è l'Italia che mi accoglie, in cui dovrei creare le basi del mio futuro. Mi fa schifo!
Non posso nemmeno diffamare questa società, perchè rischierei una querela. Ma è giusto tutto ciò? Certe situazioni incontrano per fortuna persone educate, perchè prima o dopo qualcosa dovrà cambiare e se non succederà con la pazienza, qualcuno dovrà risolvere i propri problemi in maniera artigianale.
La crisi è già in tutte le ns. famiglie, ma sicuramente qualcuno ne sa anche approffittare. E più passa il tempo e più la situazione sarà critica, perchè quando la tensione e la paura entrerà nel ns. quotidiano più di qualcuno perderà le staffe.
Io dal mio canto ringrazio Dio, perchè la mia vita privata va a gonfie vele e mi basta rientrare la sera e guardare mia figlia di un mese per ridimensionare questi soprusi.