venerdì 18 dicembre 2009

Lo spirito di cambiamento

Dicembre, è tempo di bilanci.

Il 2009 mi regalerà il dono più grande della mia vita, ma solo al suo arrivo dedicherò le mie emozioni.

Nel frattempo la crisi economica è entrata nello scenario della ns. società, talvolta con conseguenze negative considerevoli. All'inizio è stato difficile crederle, ma gli ultimi mesi hanno confermato i pressupposti pessimistici che i media avevano paventato.

Nel mio piccolo ha creato un pò di trambusto, evitandomi grazie al cielo epiloghi drastici.

Nello sfondo di questa crisi intravedo una realtà che faticavo a focalizzare.
In tempi di "vacche grasse" abbiamo assistito alla mala gestione politica, alla perdita di qualsiasi valore, alla pesantezza burocratica ed altri limiti che il ns. Paese ci infligge, ma non ci abbiamo mai dato peso. Ognuno riusciva a modo proprio, nel suo piccolo, a garantirsi il necessario ed il superfluo.
Ma come ogni crisi, anche questa ci fa ridurre le ns. aspettative, ma soprattutto ci consente di notare dove stiamo sbagliando e cosa non vogliamo più accettare.

Figlio di una generazione tranquilla, sono cresciuto protetto dalle ansie della maturità, stimolato all'auto-realizzazione, coltivatore dell'individualismo ed accentratore, talvolta malinconico di non poter lottare per qualcosa che sentissi veramente.

Sembrava che tutto dovesse procedere così, una routine serena, ma ricca di grandi illusioni.

Ho 30 anni, credevo di poter raggiungere grandi obiettivi professionali ed economici o almeno così mi avevano prospettato i miei genitori, anche se con il senno di poi sarebbe stato meglio rafforzare ancora di più le mie ricchezze interiori per non rimandare a cose così effimere la mia stessa realizzazione.

Sono il figlio di una società in cui tutto è possibile, in cui ognuno ce la fa, in cui l'abbondanza e la prosperità ci hanno illuso.

MA OGGI CHE FUTURO ASPETTA A NOI TRENTENNI?

Sono infastidito perchè questa Italia non mi appartiene, non la voglio vivere così, con la sensazione che la mia generazione, quella che oggi dovrebbe trainare con la propria grinta, sia spompata dalle illusioni divenute delusioni.

Perchè intorno a me incontro solo poche persone coscienti ed altre completamente in balia degli eventi. Non può essere che stiamo a guardare passivamente, voglio che qualcosa cambi, che si ritorni ad un'etica sociale con dei valori sani, che ci sia giustizia, che non ci siano considerovoli sprechi economici, che si facciano gli interessi di tutti i cittadini e non solo di una casta, che i servizi primari che paghiamo profumatamente funzionino, che si faccia qualche passo indietro per permetterci di andare avanti.

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