Succede quasi ogni domenica sera....Percorro la strada di rientro, immerso nel verde della carreggiata che costeggia la laguna. Sono quasi sempre le 21 e trenta. L'orizzonte è romantico, avvolto d' arancio, opacizzato dall'umidità che si appresta a conquistare la notte, delimitato inferiormente dalle alpi e libero verso il cielo. Accanto c'è sempre il mio piccolo bassotto, buffo e silenzioso.
Mi sento felice, sereno con qualche lacrima salata.
Non riesco spesso ad aprire il mio cuore, ma la "malinconia" di affrontare un'altra frenetica settimana, anestettizzato dalle urgenze, mi permette di assaporare ciò che per cinque o sei giorni dimenticherò.
Amo il mio lavoro, mi diverte e mi incentiva. Detesto il mio lavoro, mi assorbe e mi distrae dalla vita.
Chissà se esite un compromesso. Chissà se potrò godere di più della vita e delle sue emozioni più primitive, senza dover cercare gloria nell'autorealizzazione.
Aspettando questa grazia, godo di questa piacevole "malinconia"......
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